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Cessione pro soluto dei crediti PA e detrazione perdite: quale procedura seguire?

30/06/2019

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Quali sono i benefici fiscali legati alla cessione pro soluto dei crediti PA? Le aziende con crediti deteriorati verso la pubblica amministrazione possono cederli pro soluto e portare in detrazione lo sconto applicato dagli acquirenti.

Una domanda che sempre più imprenditori che lavorano con la pubblica amministrazione si stanno ponendo è la seguente: è possibile cedere pro soluto crediti PA e ottenere sgravi fiscali? La risposta a questa domanda è decisamente positiva. È infatti possibile portare in detrazione le perdite sui crediti, a patto di poterle dimostrare con certezza. Più avanti vedremo come.

Questa opportunità è senza dubbio un fattore molto importante per tutte le aziende che, dopo aver vinto una gara e offerto prodotti o servizi alla Pubblica Amministrazione, si ritrovano con crediti insoluti e nessuna certezza sui tempi di incasso delle fatture.

Secondo una recente analisi dell’Osservatorio di Officine CST sulla base dei dati delle fatture in sospeso comunicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, i tempi di pagamento delle fatture da parte della PA possono superare anche gli 8-9 mesi di ritardo.

Cosa fare con i crediti se la PA tarda a pagare?

In questi giorni il ritardo nei tempi di pagamento dal parte della PA è tornato ad essere un argomento “caldo” grazie alla proposta dei minibot, utilizzabili – secondo il loro ideatore, l’economista leghista Claudio Borghi – dalla PA per pagare le imprese creditrici.

Come abbiamo già visto in questo articolo del nostro blog, esistono già sistemi più semplici ed efficaci per aiutare le PMI a sbloccare la liquidità incagliata nei crediti, ovvero il factoring, ed in particolare la cessione dei crediti PA pro soluto.

Una riforma utile, secondo l’AD di Officine CST Gianpiero Oddone, sarebbe la semplificazione dell’iter di certificazione dei crediti «fino a renderlo totalmente automatizzato, così da evitare la reticenza di alcuni enti a rilasciare la certificazione».

La certificazione consente inoltre di cedere i crediti o di portarli in compensazione con eventuali oneri da accertamento tributario, di cui all’articolo 28-quinquies del Dpr 602/1973.

I crediti dovranno essere certificati tramite la Piattaforma per la Certificazione dei Crediti (PCC) del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e solo in seguito potranno essere ceduti a terzi.

Ma torniamo adesso alla deducibilità delle perdite su crediti e vediamo insieme qual è la procedura classica che l’impresa dovrà seguire per ottenere detrazioni fiscali per i propri crediti deteriorati o inesigibili.

Una volta analizzato l’iter tradizionale, vedremo poi in che modo la cessione pro soluto dei crediti PA permette di ottenere lo stesso risultato con una modalità decisamente più semplice ed efficace.

Svalutazione del credito: la procedura classica per portare in detrazione le perdite su crediti

Le norme che regolano la svalutazione e cancellazione dei crediti dal bilancio sono state riviste con la circolare 26/E del 1 agosto 2013.

Anche l’Organismo Italiano Contabilità ha pubblicato in consultazione (gennaio 2014) la bozza del documento «Disciplina contabile della cancellazione dei crediti», integrativo dell’OIC n. 15: I Crediti.

La più recente versione dell’art. 101, comma 5, del TUIR, contempla la deducibilità delle perdite su crediti in caso di sussistenza di elementi certi e precisi idonei a provare l’inesigibilità del credito.

Fanno eccezione i casi di procedure concorsuali o di «accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell’articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267[1]» e afferma che tali elementi (certezza e precisione) debbano essere legati ai seguenti fattori:

  • il credito sia di modesta entità (importo inferiore ai 5.000 euro) e siano trascorsi almeno 6 mesi dalla scadenza di pagamento;
  • il diritto alla riscossione del credito sia prescritto;
  • la cancellazione dei crediti dal bilancio sia operata in applicazione dei principi contabili.

La registrazione contabile della perdita sui crediti

Il principio contabile OIC 15 consente la cancellazione del credito dal bilancio quando i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dal credito si estinguono, oppure quando la titolarità dei diritti viene trasferita e con essa vengono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi inerenti il credito.

Il valore nominale dei crediti viene rettificato attraverso:

  • la cancellazione a perdita su crediti in presenza di un evento certo e definitivo che coincide con la parte del credito ceduto a terzi oppure non più recuperabile;
  • il passaggio da un fondo di svalutazione che tiene conto delle situazioni di inesigibilità alla data di chiusura dell’esercizio.

Fondo svalutazione crediti

Fiscalmente l’articolo 106, comma 1, del TUIR prevede che le svalutazioni dei crediti risultanti in bilancio siano deducibili in ciascun esercizio nel limite dello 0,50% dell’ammontare complessivo, costituito dal valore nominale dei medesimi crediti alla data di bilancio.

La svalutazione è ammessa fino ad un ammontare complessivo delle svalutazioni e degli accantonamenti massimo del 5% del valore nominale dei crediti risultanti in bilancio alla fine dell’esercizio.

È importante però ricordare che se il credito non è perso in via definitiva, l’articolo 101 non può trovare applicazione e quindi il credito deve essere trattato ex art.106, comma 1 del TUIR, se al contrario la perdita dei crediti è definitiva troverà applicazione l’art. 101, comma 5 TUIR.

Bisogna inoltre tenere presente che si può parlare di perdita su crediti «quando il debitore non paga volontariamente e il credito non risulta attuabile coattivamente attraverso gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione del creditore». In questo caso sarà necessario fornire la relativa documentazione attestante le azioni esecutive intraprese con esito infruttuoso.

Cessione pro soluto crediti PA e benefici fiscali: l’alternativa “smart” per portare in detrazione le perdite su crediti

Ricapitolando possiamo dire che la procedura tradizionale per portare in detrazione le perdite su crediti lega la deducibilità a criteri di precisione e certezza, il cui onere probatorio ricade sul contribuente creditore che intende avvalersene.

E se invece l’imprenditore o il CFO volessero liberarsi di quest’onere e risparmiare tempo? La risposta a questa domanda è, molto semplicemente, la cessione del credito.

La cessione pro soluto dei crediti PA è infatti atto idoneo a determinare la cancellazione del credito stesso dal bilancio. Al momento della cessione viene determinato un prezzo di mercato congruo al profilo di rischio del credito ceduto. Questo prezzo viene incassato immediatamente dal cedente.

In base a quanto previsto dal O.I.C. 15, la differenza tra il corrispettivo e il valore contabile del credito, ovvero lo sconto applicato dagli intermediari o dagli istituti acquirenti, è rilevata come perdita su crediti, da iscriversi alla voce B.14 del Conto economico (oneri diversi di gestione) ed è pertanto deducibile in bilancio.

In questo modo l’impresa ottiene la piena deducibilità della quota del valore nominale del credito non incassato e non avrà l’onere di dimostrare la sussistenza dei requisiti di certezza e precisione.

La cessione pro soluto dei crediti PA permette quindi di ricevere subito il corrispettivo del credito (al netto dello sconto applicato dall’acquirente), di migliorare la situazione patrimoniale e di accedere più facilmente alle linee di credito dai canali bancari tradizionali.

Per le aziende che abbiano crediti deteriorati di una certa entità verso la pubblica amministrazione, la possibilità di cedere questi crediti pro soluto e portare in detrazione lo sconto applicato dagli acquirenti, consente di anticipare significativamente i tempi di incasso e di semplificare l’iter di gestione dei crediti stessi.

Cessione crediti PA e benefici fiscali: perché conviene cedere anziché svalutare

Grazie ai servizi di cessione pro soluto dei crediti PA, come quelli offerti da CreHo, le imprese con crediti incagliati o deteriorati e altre situazioni analoghe in bilancio, possono tirare un sospiro di sollievo.

CreHo si occupa infatti non solo della fase acquisto, ma anche della valutazione, del preventivo e della certificazione dei crediti, lasciando l’imprenditore libero di portare avanti la propria attività.

Se vuoi conoscere tutti i vantaggi della cessione crediti PA pro soluto per la tua azienda, contattaci.




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